"Diamoci la zampa" per fare insieme ancora tanta strada.

L'associazione lombarda compie 25 anni. Dal 1988 tante cose sono cambiate ma tante devono ancora cambiare.
Nel 1988 nasceva l’associazione Diamoci La Zampa, con lo scopo di arginare il devastante fenomeno dell’abbandono di animali: in Italia, allora, erano 300mila all’anno i quattrozampe abbandonati, che nel
decennio 1978-1988 avevano prodotto 40.000 incidenti d’auto con 4000 feriti e 200 morti umani sulla sola rete autostradale.
Da allora ad oggi Diamoci La Zampa ha messo in campo una piccola ma significativa task force di volontari in servizio per difendere la vita degli “altri animali”, lottando contro la cultura della violenza che calpesta i diritti dei più deboli. E’ la missione dell’associazione. Un quarto di secolo di instancabile lavoro in trincea, pronti a difendere i cani e i gatti abbandonati in cerca di una nuova casa. “In 25 anni stimiamo di aver trovato una nuova casa a 5.625 cani”, spiega la presidente Alba Perrone, “strappati da canili del Sud-est milanese, della bergamasca e del Sud Italia e dati in adozione”. 
Molte cose sono cambiate dal 1988. “25 anni fa, quando Diamoci La Zampa nasceva, i cani accalappiati e finiti nei canili pubblici venivano soppressi dopo pochi giorni”, ricorda la volontaria Alessandra Corbella.“L’associazione nasceva proprio con lo scopo di salvarne alcuni a poche ore dall’eutanasia: la scelta - chi salvare e chi lasciare al proprio destino - era drammatica. Purtroppo, ovviamente, le possibilità economiche e logistiche permettevano di riscattarne un numero esiguo rispetto alla moltitudine. Questi “fortunati”venivano sistemati a spese dell’associazione presso una pensione per cani in attesa che venisse trovata loro una nuova famiglia. Oggi, grazie alla legge 281/1991, anche i cani abbandonati - o smarriti - hanno diritto di vita”.
“25 anni fa parlare con sindaci e assessori di tutela animale era un’impresa quasi disperata”, racconta ilportavoce dell’associazione, Edgar Meyer. “Il tema dei diritti animali faceva scaturire risolini di compatimento. Oggi tutte le maggiori città italiane hanno un Ufficio Diritti Animali comunale: Milano, Roma, Genova, Torino e cosi via. E anche molti Comuni medi e piccoli si attrezzano. In provincia di Milano, dove Diamoci La Zampa opera, vi è la massima densità d’Italia: sono una trentina, da Peschiera Borromeo (gestito proprio da Diamoci La Zampa) a Monza, da Buccinasco a Gorgonzola, da Rozzano a Sesto San Giovanni, da Vimodrone a Melegnano.
Una piccola grande rivoluzione nella direzione di un paese civile, a cui Diamoci La Zampa ha l’orgoglio di aver contribuito”, conclude Meyer.  Un bel cammino è stato fatto. Rimane ancora tanto lavoro da fare. Per arrivare, un giorno, ad un corretto rapporto uomo – altri animali.

(Fonte: quotidiano)

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