Pordenone - Cani sequestrati, ora parte la “crociata”.

I 9 portati via al proprietario e messi al sicuro erano denutriti, coi vermi e i segni della catena. «Chi sa di altri casi parli»
Denutriti, con i vermi, con al collo il segno della catena. Così i 9 cani sequestrati a un pordenonese sono arrivati al canile di Azzano. Alessandra Marchi, avvocato e responsabile provinciale della Lac, li ha visti ieri pomeriggio dopo che gli animali sono stati vaccinati e curati.
Una visita non casuale quella di Marchi che ha seguito il caso e la denuncia, presentata da un privato, con cui – caso piuttosto raro – si è arrivati al sequestro degli animali. «E’ grazie a questo cittadino, che ci ha messo la faccia e si è rivolto all’associazione, che quegli animali ora staranno meglio – dice Marchi -. Questa storia è importante perché dimostra che con
coraggio si possono salvare gli animali ed evitare che situazioni di questo tipo si ripetano. Non è un caso isolato è per quello che è importante che la gente denunci, che si rivolga alle associazioni: noi siamo pronti a dare una mano».
Il caso che ha portato al sequestro di giovedì perdurava da tempo. «Come sovente accade in materia di maltrattamento di animali, era da molto tempo che la situazione di quei poveri cani era nota ai più e non erano certo mancate le segnalazioni in passato e recentemente, le telefonate, le richieste di sopralluogo sul posto e via dicendo, ma mai qualcosa evidentemente era arrivato in Procura – racconta Marchi -. Spesso succede così. Dopo tanto sconforto un coraggioso cittadino, non vedendo sviluppi alle sue recenti segnalazioni e temendo che le già visibili gravi condizioni dei cani e il freddo potessero portarli a morte certa, ha deciso di rivolgersi alla Lac».
La denuncia predisposta da Marchi e firmata dal cittadino ha avuto esito immediato: è scattata la richiesta di perquisizione nell’abitazione dell’uomo, «avviata con solerzia da un Pm evidentemente sensibile alla questione, con contestuale ispezione da parte del servizio veterinario. Speriamo che ora, anche il Comune – prosegue Marchi - accerti la sussistenza delle violazioni al Regolamento comunale a tutela degli animali e agisca di conseguenza».
Il proprietario – che ieri pomeriggio è stato in canile pensando di poter riavere almeno i cuccioli (due e senza chip) per farli adottate -, rischia di affrontare un processo per maltrattamento e comunque di farsi carico delle spese di mantenimento (circa 1000 euro al mese), almeno che non rinunci alla proprietà. «Nessuno è obbligato a circondarsi di animali se non se ne può occupare e ancor peggio se non si rende conto che l’omissione di cure e la detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura è un reato, grave – incalza Marchi -. Ceda volontariamente i cani in modo da consentirne l’adozione a chi veramente li ama».
di Martina Milia

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