A Brindisi randagi promossi a “cani di quartiere”

Non più randagio, ma “cane di quartiere”: la nuova qualificazione è stata ideata a Brindisi per alleggerire il canile comunale sempre più affollato.

Nel regolamento della struttura municipale che ospita gli animali accalappiati in strada, approvato ieri in commissione consigliare, c'è infatti un punto in cui viene regolata la procedura di riconoscimento dello status di “cane di quartiere”, che potrà essere liberato sul territorio una volta attivate procedure per la salvaguardia del suo benessere.

Il principio sostenuto dall'amministrazione comunale è che non tutti gli animali liberi siano da ritenersi pericolosi e che il canile debba essere l'ultima destinazione del miglior amico dell'uomo che, privo di una casa, viene accalappiato in strada. I cani in buono stato di salute, una volta accertato che non siano affetti da patologie tali da costituire un pericolo per le persone, saranno reimmessi in liberta' sul territorio dopo un periodo di osservazione presso il canile e dopo la valutazione di personale esperto.

La sezione di Brindisi della Lega protezione animali ha dato la disponibilita' ad occuparsi del loro sostentamento sulla base di una convenzione che potrebbe essere firmata a breve. Sarà anche attivata una assicurazione per sollevare l'amministrazione da ogni responsabilità connessa ai danni causati dai cani. Il nuovo regolamento è stato inviato anche alla Asl e alle altre associazioni animaliste sul territorio.

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